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Il nome 'Torrevecchia' è, presumibilmente, dovuto all'originaria esistenza di una vecchia 'torretta' settecentesca, andata distrutta nel corso degli anni e oggi non più visibile.

La zona, fino agli anni sessanta, era parte dell'Agro Romano, con piccole casupole sparse qua e là ma, col passare degli anni, fino al decennio successivo, la zona fu interessata da una forte urbanizzazione e si saldò con la vecchia borgata di Primavalle a sud, andando a formare l'odierno quartiere.
Torrevecchia ancora risente di questa sua origine 'rurale'.
La Tenuta di Primavalle (di proprietà del Capitolo di San Pietro almeno dal 1500) era una vasta area agricola compresa fra via Boccea, via Pineta Sacchetti e via di Torrevecchia, grosso modo i confini dell'attuale Quartiere Primavalle come si evince da alcune mappe territoriali dello Stato Pontificio.
Sin dai primi anni del XX secolo veniva chiamato 'Primavalle' un agglomerato di caseggiati rustici che sorgeva a ridosso della Pineta Sacchetti in una zona prevalentemente rurale. Ancora oggi la zona a ridosso della Pineta Sacchetti viene inclusa nel quartiere di Primavalle anche se non è stata costruita in seguito alle direttive del regime fascista.
Primavalle infatti è una delle dodici borgate ufficiali edificate durante il periodo fascista per accogliere la popolazione allontanata dal centro storico a seguito dell'attuazione del PRG del 1931, per la realizzazione delle grandi arterie stradali del centro storico. Gli abitanti di Primavalle provenivano dalle zone dove vennero realizzate via della Conciliazione, Porta Metronia, Monte Caprino e via dei Fori Imperiali.
L'edificazione del nuovo insediamento fu iniziata a partire dal 1936 dall'allora IFCP. La borgata venne inaugurata nel 1939 e si sviluppava lungo l'asse viario centrale di via di Primavalle (oggi via Federico Borromeo), con una struttura abbastanza lineare. Caratteristiche della borgata erano l'estrema povertà degli abitanti e la carenza di servizi pubblici, situazione che si è protratta fino agli anni 60 del XX secolo.
La borgata viene completata negli anni cinquanta. Alla metà degli anni settanta un movimento organizzato spontaneamente dai cittadini permise la costruzione della strada che attualmente collega il quartiere con via della Pineta Sacchetti: lavorando di sabato e di domenica i cittadini crearono l'attuale via del Forte Braschi nel tratto che da piazza Clemente XI scende fino all'attuale via Mattia Battistini, all'epoca non asfaltata e coltivata; alla fine degli anni settanta questa strada viene realizzata ed attualmente ha un cruciale ruolo di passaggio nella viabilità della zona
È raggiungibile dalla stazione metro Battistini.
È raggiungibile dalle stazioni FM3 di: Gemelli e Monte Mario.
Il quartiere è servito anche da 28 linee di Autobus ATAC
Feriali e festivi: 46 - 46/ - 49 - 146 - 246 - 446 - 546 - 889 - 904 - 905 - 906 - 907 - 911 - 913 - 916 -980 - 981 - 983 - 991 - 994 - 995 - 997 - 998
Notturne: n1 - n5 - n6 - n20 Solo feriali: 912 - 987 - 995 - 998L
Solo il sabato e festivi: C6
Capolinea COTRAL extraurbano via Aurelia a Cornelia.

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